Mons. Marco Tasca nel discorso di ringraziamento: "Prego Dio che si realizzi l'augurio di essere un vescovo francescano!"
"Cominciamo a servire il Signore, cercando insieme il volto del Padre"
Questo il testo integrale del discorso di ringraziamento pronunciato da Mons. Marco Tasca al termine della Celebrazione Eucaristica per l'Ordinazione Episcopale e l'ingresso in Diocesi:
Carissimi fratelli e sorelle dell’amata Chiesa di Genova, mia novella sposa,
fratelli e sorelle tutti qui presenti,
il Signore vi dia pace!
L’Eucaristia che stiamo celebrando è il rendimento di grazie più bello e perfetto che possiamo offrire al Padre. Permettetemi di aggiungere solo qualche breve parola, per dar voce ai molti sentimenti che mi accompagnano in questo momento così importante della mia vita.
Il mio grazie commosso e sentito va anzitutto a Dio, per il dono della vita e della vocazione alla vita religiosa e sacerdotale che per mezzo dell’effusione di grazia appena ricevuta giunge oggi alla sua pienezza. Sento chiaramente che, nella mia vita, il Fedele è stato e rimane Lui: mi ha accompagnato e sostenuto con la forza dello Spirito nei momenti di gioia e in quelli di prova. Al Padre di ogni misericordia affido il mio ministero episcopale, rinnovando il mio sì con trepidazione, ma anche con la serena certezza che mi deriva dal fatto di sapere in chi ho posto la mia fede (2Tm 1,12).
Ringrazio con tutto il cuore il nostro amato Papa Francesco per la fiducia che ha riposto in me mandandomi a voi come vescovo. Nel bell’incontro che abbiamo avuto lo scorso maggio, ho avuto modo di esprimergli direttamente la mia disponibilità e obbedienza: insieme a voi gli assicuro, ora, il ricordo orante e l’affetto filiale di tutta la nostra Chiesa.
Insieme al Papa, desidero esprimere la mia gratitudine al vescovo Angelo, che mediante l’imposizione delle mani e la preghiera mi ha unito al collegio apostolico. Da lui ricevo il testimone della guida di questa porzione di popolo di Dio: la tradizione che da questo momento ci lega anche sacramentalmente sia segno di una comunione nel servizio alla Chiesa genovese, che continuerà nel tempo, pur nelle mutate forme.
Grazie anche ai confratelli vescovi qui presenti; ai presbiteri, in particolare quelli che formano il presbiterio genovese; ai diaconi; ai membri della vita consacrata; ai seminaristi; ai fedeli laici; alle autorità di ogni ordine e grado; a tutti gli uomini di buona volontà che si sono stretti intorno a me in questo momento così solenne e significativo. Con molta semplicità vorrei dirvi che desidero essere vostro fratello, non solo vostro padre: cammineremo insieme, prendendoci cura gli uni degli altri, manifestando con la vita prima ancora che con le parole il nostro essere comunità di fratelli e sorelle in Cristo.
Ringrazio commosso la mia famiglia di origine: mio padre Antonio e mia madre Santa, che già godono della luce della presenza del Signore; i miei 8 fratelli: quelli che già sono in Cielo, quelli qui presenti e quelli che, non potendo accompagnarci fisicamente a motivo della malattia, sono con noi attraverso la preghiera. In questa famiglia il buon Dio mi ha fatto nascere non solo alla vita della carne, ma a quella dello Spirito, nella comunità cristiana di Sant’Angelo, che ho sempre portato nel cuore. L’educazione cristiana ricevuta in famiglia e in parrocchia, semplice ma solida nella sua essenzialità, è stata e resta per me un punto di riferimento costante.
Al grazie alla famiglia naturale desidero unire il grazie alla mia famiglia di elezione: l’Ordine dei Frati Minori Conventuali, qui rappresentato dal Ministro Generale e da tanti confratelli giunti da diverse parti del mondo. Dei miei 63 anni, ben 53 sono trascorsi in fraternità: capite che devo tutto a questa famiglia! Prego Dio che si realizzi l’augurio che ho ricevuto in questi giorni, di non essere semplicemente un francescano vescovo ma un vescovo francescano!
Ringrazio i tanti amici presenti e coloro che, pur volendolo, non sono riusciti ad essere qui oggi. Chi mi conosce sa che per me l’amicizia è un valore fondamentale: con i tanti amici che vedo qui ho vissuto esperienze meravigliose e indimenticabili, sperimentando la bellezza dell’amicizia in Cristo mediante la condivisione di gioie e dolori, nella semplicità e nella fraternità.
Infine, ma non per ultimo, ringrazio tutti coloro che, a vario titolo, si sono adoperati per la realizzazione di questo evento. Il Signore, che conosce i cuori e sa di che cosa abbiamo bisogno, tutti ricompensi con la sua grazia e la sua benedizione.
E ora, amati fratelli e sorelle, cominciamo a servire il Signore, cercando insieme il volto del Padre per essere testimoni autentici della gioia di appartenere al suo Figlio Gesù Cristo.
Grazie!
*Arcivescovo
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