Il Natale della Comunità di Sant'Egidio
Quest’anno non è possibile svolgere i consueti pranzi per poveri e anziani; saranno sostituiti dai pacchi alimentari
Ci avviciniamo alla quarta domenica di Avvento, ultimo passo verso la celebrazione del Natale in un tempo non facile, segnato dalle difficoltà e dalle attese di questa pandemia.
L'avvento, quest'anno più che mai, ci spinge a guardare al futuro nell'attesa che venga qualcosa di buono, di nuovo, di grande.
Lo chiediamo per la nostra città, per i malati, per gli anziani che vivono in solitudine e per i molti poveri, drammaticamente aumentati in seguito all'emergenza coronavirus.
Insieme a questi e alle tante persone che a Natale decidono di offrire il loro aiuto la Comunità di Sant'Egidio da oltre venticinque anni trascorre questo giorno organizzando numerosi pranzi negli istituti, nelle carceri, nelle periferie della città.
Una grande festa in famiglia dove chi aiuta si confonde con chi è aiutato e che purtroppo quest'anno, a causa delle limitazioni imposte dall'emergenza, non potrà svolgersi.
Si vive l'impossibilità di riunirsi tutti insieme intorno a un tavolo, ma nonostante le difficoltà Sant'Egidio non ha voluto rinunciare al Natale con chi è più povero. Grazie a molte collaborazioni - tra cui ricordiamo l’importante contributo del vicariato di Pegli per la raccolta di generi alimentari - e all'aiuto di tanti volontari sarà possibile portare casa per casa un dono ad amici nuovi e di vecchia data, ma soprattutto rimanere vicini a quanti in questo giorno sono più soli.
Nella basilica dell’Annunziata, luogo simbolo del pranzo di Natale a Genova, una piccola rappresentanza dei partecipanti a questo evento incontrerà l’arcivescovo e il sindaco per rivolgere loro un saluto affettuoso e scambiarsi gli auguri.
Nelle carceri di Marassi, Pontedecimo e Chiavari Sant’Egidio porterà un regalo ad ogni detenuto e il 25 dicembre farà visita sul pianerottolo a circa 300 anziani che vivono a casa per consegnare loro un dono, alcuni generi alimentari e festeggiare insieme su un sottofondo di musiche natalizie.
In queste settimane sono state organizzate delle raccolte nei supermercati e nei negozi perché tutti possano ricevere il loro regalo.
Per chi una casa non ce l'ha, la sera del 24 dicembre i "babbi natale" porteranno la festa direttamente in strada consegnando 150 pasti caldi e un regalo personalizzato a ciascuno.
Nei giorni precedenti e successivi al 25 dicembre Babbo Natale passerà anche al Cep, a Begato, a Cornigliano, a Sampierdarena, in Valbisagno e in Centro Storico per portare a circa 500 bambini un giocattolo e un regalo “utile” - spazzolini, vestiti, zaini e altri oggetti di uso quotidiano - e alle famiglie una cesta ricca di prodotti alimentari.
Così, nel rispetto delle norme sanitarie, sarà possibile non lasciare solo nessuno e festeggiare insieme questo giorno.
Il periodo di Natale infatti - e soprattutto quest'anno - può diventare un momento molto triste per i tanti anziani e per le persone che non possono festeggiare con parenti e amici.
In alcune RSA della città Sant’Egidio farà pervenire un regalo e una lettera a tutti i ricoverati e i Giovani per la Pace organizzeranno cori, musica e striscioni per trasmettere un po' di calore umano agli amici anziani. Immersi in questo tempo straordinario e di attesa ci accorgiamo che la nascita di Gesù non è una semplice ricorrenza, ma un evento che va trovato ogni anno, la consolazione e la speranza per tutti di un tempo nuovo.
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