Emergenza casa: tutti possono fare qualcosa!
Nelle parrocchie sta crescendo la sensibilizzazione su questo tema purtroppo di grande attualità
Da circa due mesi, in collaborazione tra la Caritas e il Percorso Diocesano di Formazione Politica è stato attivato in Diocesi uno sportello di ascolto, in via Tommaso Reggio 43 al quale si accede tramite appuntamento telefonico (tel 010 2477015) per coloro che temono di perdere la loro abitazione. Questa intuizione è nata perchè nelle nostre Parrocchie è aumentato drasticamente il numero di coloro che cercano aiuto e sostegno in merito a questo problema.
Certamente la crisi della pandemia, che come uno tsunami si è abbattuta sulla nostra economia già piuttosto fragile, ha prodotto la perdita di posti di lavoro (circa 1.500.000) che inevitabilmente hanno creato varie ripercussioni sulle famiglie, tra cui indebitamenti per affitti e spese di amministrazione.
Devo dire che l'ascolto di questi fratelli e sorelle in difficoltà ci ha toccato nel cuore. Nei loro occhi percepiamo la paura e l'angoscia che stanno vivendo. Famiglie che fino a pochi anni fa vivevano dignitosamente con il loro lavoro, improvvisamente si sono trovate davanti ad un baratro. Percepiscono un profondo stato di frustrazione e spesso una profonda solitudine. Hanno girato da un ufficio all'altro, da un'istituzione all'altra, ma nessuno pare si sia mai occupato davvero di loro. Sentirsi ascoltati e compresi e soprattutto accompagnati in un percorso così difficile li rincuora e a volte li rianima.
Certamente, nei nostri incontri di condivisione, abbiamo capito che tutti insieme dobbiamo fare qualcosa di più. Non possiamo più rimanere indifferenti di fronte a tanta sofferenza.
Alcune parrocchie iniziano a muoversi. Già da tempo la Basilica delle Vigne ha attivato un'opera di accoglienza e di accompagnamento verso persone che sono senza casa. Qualcosa si sta facendo nel Vicariato di Oregina e nella Parrocchia di San Paolo. Da qualche mese anche la Parrocchia di Santa Zita ha promosso con i parrocchiani, una colletta mensile con cui sostenere materialmente qualche famiglia. E' poco ma è qualcosa!
Recentemente altre Parrocchie della Diocesi si sono dette interessate a questo progetto e stano valutando la possibilità di incominciare questo percorso. Certo dobbiamo fare tutti qualcosa di più, sapendo che insieme si può. I cinque pani e i due pesci quando sono condivisi sfamano folle numerose.
Auspichiamo che ognuno possa sensibilizzarsi su questo problema, a partire dalle nostre pubbliche istituzioni.
Tuttavia non è nemmeno giusto deresponsabilizzarsi troppo. E' giunto il momento che associazioni, movimenti gruppi e singoli si interroghino: “Cosa possiamo fare?
Io cosa posso fare? “Sicuramente non salveremo il mondo, ma con impegno, coraggio e dedizione, possiamo aiutare qualcuno. Rimbocchiamoci le maniche e operiamo. Quando ci si sente soli tutto sembra impossibile, ma insieme si può!
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