Educatori ACR: formarsi per vivere in comunione
Al Santuario N. S. della Guardia formazione per 130 educatori da 31 parrocchie
È il tardo pomeriggio di sabato 18 marzo quando il Santuario di N.S. della Guardia si riempie di 130 educatori ACR provenienti da trentuno Parrocchie della nostra Diocesi. L’appuntamento è quello del Bivacco di Formazione e la cartellina che viene subito consegnata ai giovani partecipanti ha un titolo ben preciso, “La Direzione Comune”. Viene quindi chiarito fin dall’introduzione iniziale dei due Responsabili diocesani ACR, Matteo Di Biase e Lorenzo Buschiazzo, quale sia il tema scelto per la riflessione e le attività di questi due giorni ovvero il tema della Comunione, con una particolare attenzione a come vivere eventuali situazioni di conflitto all'interno del gruppo educatori.
Insomma il tema è grande, ad esso l’AC diocesana ha dedicato tutto questo quadriennio che volge verso la conclusione e soprattutto è un tema “non da poco”. Il ritmo, dunque, si fa immediatamente incalzante.
Ad aiutarci in questo percorso è la dott.ssa Sara Liga (psicologa del lavoro e dell’organizzazione, con esperienza nel Movimento Ragazzi nonché membro dell'Equipe diocesana per il Sinodo).
Dopo la preghiera iniziale si inizia così a riflettere su due principali domande, che ci si porta con sé per tutto il Bivacco: “Quando riconosci di essere strumento di Comunione nella tua vita?” e “Cosa affatica il tuo vivere la Comunione?”.
Al fine di giungere ad una sincera e approfondita risposta il primo passo è stato quello di partire dalla propria realtà e dalla propria esperienza di servizio in Parrocchia per rinnovare insieme quali sono gli obiettivi del nostro agire, del nostro Apostolato. Infatti, se non c’è un obiettivo chiaro da raggiungere, non può esservi alcun cammino, né tantomeno un cammino condiviso.
Dai risultati successivamente raccolti da ciascuno dei presenti è emerso come l’obiettivo del nostro impegno educativo sia quello di accompagnare con gioia i ragazzi che ci sono affidati nella crescita della Fede ovvero nel “cammino insieme verso Gesù”.
In effetti, è proprio questa la nostra Meta ed al contempo il punto da cui sempre ri-partire per riconoscerci come gruppo educatori ACR, formato non dall'io ma dalla Motivazione comune per cui stiamo insieme e per la quale mettiamo in gioco le nostre energie, il nostro tempo, noi stessi.
Pertanto, attraverso alcune esercitazioni pratiche, i partecipanti hanno potuto comprendere come – in ogni tipologia di gruppo e a maggior ragione nei nostri gruppi – bisogna sempre rinnovare quale è l'obiettivo che si persegue, per poter con interesse e sostegno reciproco raggiungerlo insieme. Un gruppo e, quindi, anche il gruppo educatori è efficace se si interessa dei risultati, non fugge dalla responsabilità, si sforza nell'impegno attento e costante; non avendo paura del confronto, se fondato su una Motivazione chiara ed alta, su relazioni autentiche, forti e basate sulla fiducia reciproca.
Qual è però lo strumento perché tutto ciò possa effettivamente avvenire e crescere?
Anzitutto la preghiera, gli uni per gli altri. Così, in Basilica, davanti all'Eucarestia, il nostro Vice Assistente unitario don Claudio Valente ci ricorda che tante nostre difficoltà e fatiche potrebbero prevenirsi e/o risolversi se avessimo l’ardore di riporre, sempre, tutte le nostre azioni nella preghiera. È il Signore infatti la fonte della nostra Comunione, il senso del nostro servizio, del nostro stare e camminare insieme.
Solo se alimentate dall’Amore che viene da Dio le nostre relazioni e, quindi il nostro servizio, saranno realmente efficaci perché non sarà solo frutto dei nostri pur necessari “sforzi” ma dono della Sua Grazia che è capace di costruire con le diversità, le unicità, di ciascuno di noi, qualcosa di bello e di grande.
Forti di ciò, la serata è proseguita in allegria con la cena al sacco e il gioco a squadre organizzato dall’Equipe diocesana ACR, dove si è potuto sperimentare in prima persona la realizzazione di un ipotetico progetto comune: la costruzione di una Cattedrale. Nel clima ludico di “sfida”, sono uscite simpatiche ma al contempo attente soluzioni, in un clima disteso di serenità e di famiglia nel quale ci si è stretti ancora una volta al termine della giornata per la pregare insieme la Compieta.
Qualche ora di sonno e poi si riparte con le Lodi, la colazione e la seconda parte di “lavori”, nella quale si è posta attenzione sulla funzione di leadership del gruppo, non come la creazione di leader isolati ma come la complementarietà dei carismi di ciascuno. La vera leadership infatti, ci ha ricordato Sara, non è riconoscersi perfetti e infallibili bensì mettersi al servizio del gruppo, di tutti, offrendo il proprio unico ed irripetibile apporto.
Ecco, dunque, in tal senso, l'importanza di una comunicazione che crei legami di fiducia reciproca in sé stessi e nelle qualità altrui. Una comunicazione che sappia porsi nei confronti dell’interlocutore non con giudizi di valore bensì con autentico ascolto e quindi interesse e cura dell’altro, della sua vita.
D'altra parte, come ci ha infine ricordato il nostro Assistente unitario don Francesco Laria nella celebrazione della S. Messa, il Signore fa così con noi, non condannandoci mai ma sporcandosi continuamente le Sue mani della nostra vita, per aprirci gli occhi e farci rinascere in Lui: “Va' a Sìloe e làvati! Io sono andato, mi sono lavato e ho acquistato la vista”. Il Vangelo ci ricorda che il Signore ci dà sempre la possibilità di rinascere in Lui e pertanto poter essere fonte di vita nuova per chi ci è accanto, per chi ci è affidato, sapendo accogliere ciascuno con uno sguardo che non è semplicemente il nostro ma che è continuamente rinnovato da Colui che tutto crea e tutto salva.
Il Bivacco si è quindi concluso tra altri momenti di allegria e scambio reciproco, così come accade quando si cammina con gioia insieme in AC, nella Chiesa.
*Responsabile e vice responsabile ACR diocesana
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