EMERGENZA SANITARIA: lettera del Card. Angelo Bagnasco a tutti i sacerdoti
"Sia questo tempo occasione per coltivare maggiormente la nostra vita spirituale con la preghiera personale, l’adorazione, la Parola di Dio, lo studio, il rosario, la direzione spirituale"
Cari Confratelli Sacerdoti,
Vi scrivo nel momento in cui l’emergenza sanitaria genera apprensione e incertezza nei singoli, nel Paese e oltre. Come Pastori, siamo accanto alla gente e ne condividiamo preoccupazioni e speranze. Come cittadini, cerchiamo il bene comune anche nel tradurre responsabilmente le indicazioni delle Autorità civili: il riconoscimento reciproco, il mutuo rispetto e la leale collaborazione devono ispirare rapporti costruttivi per tutti.
Siamo consapevoli che la delicatezza delle circostanze richiede una puntuale attenzione e, a noi come a tutti, dei sacrifici inediti. Attraverso difficoltà personali e comunitarie, siamo richiamati al centro della nostra vita e provocati a riflettere sugli eventi sapendo che, nella luce della fede, tutto racchiude una grazia e nulla è perduto.
Sono a dirvi la mia vicinanza di stima e di affetto, di gratitudine e di sostegno: sono a invitarvi ad abitare questo tempo uniti gli uni agli altri nella preghiera e nella comunione fraterna, a vivere – insieme alle vostre comunità – le inevitabili limitazioni pastorali come offerta a Dio.
La Messa quotidiana, celebrata privatamente a porte chiuse, sia il luogo della carità pastorale che è il cuore della nostra spiritualità essendo, la Celebrazione eucaristica, il primo e più grande atto d’amore per il mondo. Nel Santo Sacrificio adoriamo la reale Presenza, e si compie il convito del Popolo di Dio a cui tutti gli uomini, nella fede, sono chiamati.
Sia questo tempo occasione per coltivare maggiormente la nostra vita spirituale con la preghiera personale, l’adorazione, la Parola di Dio, lo studio, il rosario, la direzione spirituale. Quando siamo con Dio, non siamo mai soli: basta aprirGli il cuore e chiederGli di entrare come è accaduto ad Emmaus: “Egli entrò per rimanere con loro” (Lc 24,29).
Sono certo che, come l’antico Israele, usciremo da questo tratto di deserto più solidi nella fede, più affidati al Signore che guida nonostante le insidie, più uniti nel Presbiterio, più pazienti nelle avversità, più generosi nel ministero, più gioiosi di essere preti.
Prego per voi, certo che anche voi mi portate nel cuore. Vi affido alla Santa Vergine, Madre e Regina degli Apostoli, e con affetto vi benedico.
il vostro Vescovo
Angelo
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