Un documento sulla necessità della finanza etica

E’ stato presentato dalla Congregazione per la dottrina della fede e dal Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale il documento “Oeconomicae et pecuniariae questiones”, relativo a nuove regole per contrastare una finanza troppo spesso “creativa” e pericolosa per Stati, imprese e famiglie.

Tra le proposte avanzate, la tassazione sull’off-shore, una certificazione pubblica sui prodotti finanziari, e l’istituzione di un coordinamento sovra-nazionale.

A fronte di una crisi economica che ha messo a rischio il benessere di gran parte del mondo, si sta sviluppando un mero interesse per il “PIL”, che genera casi gravi di immoralità finanziaria: “La rendita da capitale insidia ormai da vicino, e rischia di soppiantare, il reddito da lavoro, spesso confinato ai margini dei principali interessi del sistema economico”, il grido d’allarme contenuto nel documento vaticano, che mette in guardia dalla “cattiva finanziarizzazione dell’economia”, si legge nel documento.

La richiesta è quella di introdurre più regole, cui si dovrebbe unire la costituzione di “un coordinamento stabile, chiaro ed efficace, fra le varie autorità nazionali di regolazione dei mercati”, le cui attività siano “indipendenti e vincolate alle esigenze dell’equità e del bene comune”.

Occhi puntati anche sui “derivati e off-shore”, che sono veri e propri ordigni a orologeria: da qui, la proposta di tassare le transazioni offshore, “per risolvere buona parte del problema della fame nel mondo”.