Santo Padre: 'Allontanarsi dalla mentalità mondana'
Dall'Angelus ancora un accorato appello per la drammatica situazione in Siria
“Vigilare affinché il nostro modo di pensare e di agire non sia inquinato dalla mentalità mondana”, quindi da “vanità, avarizia, superbia, senza però isolarsi e chiudersi alla realtà”. Questo l’invito di Papa Francesco proposto in occasione dell’Angelus, di domenica 2 settembre, in piazza San Pietro. “Un uomo, una donna, che vive nella vanità, nell’avarizia, nella superbia e nello stesso tempo crede e si fa vedere come religioso e addirittura arriva a condannare gli altri, è un ipocrita”, ha ricordato Papa Francesco. Richiamando l’obiezione degli scribi e dei farisei a Cristo, per “colpire l’attendibilità e l’autorevolezza di Gesù come Maestro”, Francesco ha evidenziato come nei confronti dei “maestri della religione” Gesù usi l’aggettivo “ipocrita”: la “posta in gioco” è infatti “la verità del rapporto tra l’uomo e Dio, l’autenticità della vita religiosa”. “L’ipocrita è un bugiardo, non è autentico. Anche oggi il Signore ci invita a fuggire questo pericolo di dare più importanza alla forma che alla sostanza. Ci chiama a riconoscere, sempre di nuovo, quello che è il vero centro dell’esperienza di fede, cioè l’amore di Dio e l’amore del prossimo, purificandola dall’ipocrisia del legalismo e del ritualismo”. Riferendosi a come dev’essere la vera religione, il Papa ha esortato a “visitare gli orfani e le vedove nelle sofferenze” e a “non lasciarsi contaminare da questo mondo”. “Visitare gli orfani e le vedove significa praticare la carità verso il prossimo a partire dalle persone più bisognose, più fragili, più ai margini. Sono le persone delle quali Dio si prende cura in modo speciale, e chiede a noi di fare altrettanto”.
In conclusione dell’Angelus, Papa Francesco ha rivolto una preghiera per la situazione siriana. “Spirano ancora venti di guerra e giungono notizie inquietanti sui rischi di una possibile catastrofe umanitaria nell’amata Siria, nella Provincia di Idlib”. Il Santo Padre ha rinnovato il suo “accorato appello” alla “Comunità internazionale e a tutti gli attori coinvolti ad avvalersi degli strumenti della diplomazia, del dialogo e dei negoziati, nel rispetto del Diritto umanitario internazionale e per salvaguardare le vite dei civili”.
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