Papa Francesco: c'è bisogno del “miracolo della tenerezza”, che accompagna nella prova
Nel testo dell'Angelus preparato da Francesco, il grazie a quanti si spendono nel volontariato

Papa Francesco ha partecipato spiritualmente domenica 9 marzo alla preghiera dell'Angelus. Nella catechesi diffusa a mezzogiorno - dopo la Santa Messa che il cardinale Michael Czerny ha presieduto in piazza san Pietro per il Giubileo del mondo del Volontariato - nel testo del Pontefice non si dimenticano medici, volontari, personale di Curia, popoli in guerra. C'è il mondo intero nei suoi pensieri, come sempre. Un mondo che offre gratuità e cura, un mondo che lo aiuta a guidare la Chiesa, un mondo che patisce.
Nel suo prolungato ricovero, il Papa è tornato a ringraziare per le premurose cure degli operatori sanitari:
E mentre sono qui, penso a tante persone che in diversi modi stanno vicino agli ammalati e sono per loro un segno della presenza del Signore. Abbiamo bisogno di questo, del “miracolo della tenerezza”, che accompagna chi è nella prova portando un po’ di luce nella notte del dolore.
Il Papa ha esortato poi a vivere la Quaresima come "un tempo di purificazione e di rinnovamento spirituale, un cammino di crescita nella fede, nella speranza e nella carità". Ha chiesto poi preghiere per sé, assicurando la sua anche per le nazioni in guerra che non trascura di citare:
Insieme continuiamo a invocare il dono della pace, in particolare nella martoriata Ucraina, in Palestina, in Israele, nel Libano e nel Myanmar, in Sudan e nella Repubblica Democratica del Congo. In particolare, ho appreso con preoccupazione della ripresa di violenze in alcune zone della Siria: auspico che cessino definitivamente, nel pieno rispetto di tutte le componenti etniche e religiose della società, specialmente dei civili. Vi affido tutti alla materna intercessione della Vergine Maria. Buona domenica e arrivederci!
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