Rilevazione di Caritas Italiana: raddoppia il numero dei "nuovi poveri"
Si accrescono le difficoltà legate all'occupazione e ai problemi familiari
Caritas Italiana ha effettuato una rilevazione, nei giorni dal 9 al 24 aprile, coinvolgendo 101 Caritas diocesane, che ha permesso di esplorare, fornendo alcuni dati, la nuova realtà sociale nell’emergenza sanitaria per il Covid-19.
La rilevazione ha permesso di esplorare, scrive al Sir Federica De Lauso, dell’Ufficio Studi della Caritas italiana, “come cambiano i bisogni, le fragilità e le richieste intercettate nei nostri Cda e/o servizi; come mutano gli interventi e le prassi operative delle Caritas alla luce di quanto sta accadendo; quale è l’impatto del Coronavirus sulla creazione di nuove categorie di poveri, ma anche su volontari e operatori”.
“Si conferma da nord a sud del Paese un incremento delle situazioni di povertà e di disagio economico (lo accerta il 98% delle Caritas diocesane), quindi un aumento di famiglie che sperimentano difficoltà materiali legate alla totale o parziale assenza di reddito”.
“Il 98% delle Caritas diocesane registra un incremento dei bisogni occupazionali riguardanti soprattutto chi, prima dell’emergenza, poteva contare su un impiego precario, stagionale o magari irregolare, o ancora i piccoli commercianti, i giostrai o i circensi costretti alla stanzialità, o chi era già in uno stato di disoccupazione”, scrive ancora De Lauso. In aumento anche le problematiche familiari, i bisogni legati alla salute, e il disagio psicologico e psichico. Ma nascono anche nuovi bisogni, legati a problemi di solitudine, relazionali, ansie, paure del futuro e disorientamento.
Raddoppia il numero dei nuovi poveri, con un incremento del 105%. Sono circa 470 nuovi assistiti per ciascuna diocesi.
Ma aumenta anche la richiesta di aiuto nella compilazione e presentazione delle domande di accesso alle misure di sostegno.
“Si registra in particolare l’attivazione di nuovi servizi legati all’ascolto e all’accompagnamento telefonico che ha supportato sino ad oggi oltre 22mila famiglie; la fornitura dei pasti in modalità da asporto o con consegne a domicilio di cui hanno beneficiato circa 56.500 persone; il potenziamento di empori/market solidali, o ancora la fornitura di dispositivi di protezione individuale e igienizzanti (i beneficiari sono stati circa 290mila); le iniziative a supporto della didattica a distanza (fornitura di tablet, pc), l’assistenza ai senza dimora (rimodulata per garantire gli standard di sicurezza), le mense, l’acquisto di farmaci e prodotti sanitari o i servizi di supporto psicologico”: così Federica De Lauso descrive le misure messe in campo da Caritas nell’ultimo periodo.
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