Papa Francesco nella Messa crismale: "ungere" per guarire da meschinità e crudeltà
L'omelia integrale di Papa Francesco nella S. Messa Crismale nella Basilica Vaticana
Questa mattina nella Basilica di San Pietro Papa Francesco ha celebrato la S. Messa crismale con i sacerdoti della Diocesi di Roma.
Nell’omelia, il Pontefice ha esortato i sacerdoti a donare se stessi stando sempre in mezzo alla gente, alla folla, rifuggendo dalla tentazione del clericalismo e dalla ricerca del proprio comodo.
Partendo dal brano del Vangelo, il Papa ha rilevato che, secondo l’evangelista, sono i poveri, i prigionieri di guerra, i ciechi e gli oppressi i quattro gruppi “destinatari preferenziali dell’unzione del Signore”: “Essi – ha detto il Papa - sono immagine della nostra anima e immagine della Chiesa. Ciascuno incarna il cuore unico del nostro popolo. Noi sacerdoti siamo il povero, e vorremmo avere il cuore della vedova povera quando facciamo l’elemosina e tocchiamo la mano al mendicante e lo guardiamo negli occhi. Noi sacerdoti siamo Bartimeo. Noi sacerdoti siamo, in qualche punto del nostro peccato, il ferito picchiato a morte dai ladri. E vogliamo stare, noi per primi, tra le mani compassionevoli del Buon Samaritano, per potere poi con le nostre mani avere compassione degli altri”.
La figura della vedova che dona le sue due monetine è un’immagine che sfugge ai più, ma non a Gesù, che con lei, “può compiere in pienezza la sua missione di annunciare il Vangelo ai poveri”.
La riflessione del Papa è proseguita in particolare sul significato dell’unzione, attualizzando la lettura evangelica con esempi del mondo attuale.
Sir
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento