Papa Francesco: "L'Eucaristia unisce tutti"
Dall'udienza l'invito ad allargare l'anima con la forza dello Spirito dopo aver ricevuto il corpo ed il sangue di Cristo
Con un saluto e l’augurio rinnovato di buona Pasqua, Papa Francesco si è rivolto ai 20mila fedeli radunati, mercoledì 4 aprile, in Piazza S. Pietro. La Messa, tema al centro degli ultimi incontri del Santo Padre, “non è soltanto memoria: si vive di nuovo la Passione e la Resurrezione di Gesù”, ha sottolineato il Papa «mentre la Messa finisce, si apre l’impegno della testimonianza cristiana», ed ha aggiunto: «I cristiani non vanno a messa per fare un compito settimanale e poi si dimenticano. No! I cristiani vanno a Messa per partecipare alla Passione e Resurrezione del Signore e poi vivere di più come cristiani». «Usciamo dalla chiesa per ‘andare in pace’ a portare la benedizione di Dio nelle attività quotidiane, nelle nostre case, negli ambienti di lavoro, tra le occupazioni della città terrena, glorificando il Signore con la nostra vita», ha ricordato Francesco: «Ma se noi usciamo dalla chiesa chiacchierando – ‘ma guarda questo, guarda quello’ – e con la lingua lunga, la Messa non è entrata nel mio cuore perché non sono capace di vivere con la testa cristiana». Da qui l’ammonimento: «Ogni volta che esco dalla Messa devo uscire meglio di come sono entrato, con più voglia di dare testimonianza cristiana».
Papa Francesco ha indicato la strada da percorrere come cristiani, ogni volta che termina la celebrazione Eucaristica “dalla celebrazione alla vita, dunque, consapevoli che la Messa trova compimento nelle scelte concrete di chi si fa coinvolgere in prima persona nei misteri di Cristo». “Non dobbiamo dimenticare che celebriamo l’Eucaristia per imparare a diventare uomini e donne eucaristici», il forte invito del Papa a «lasciare agire Cristo nelle nostre opere: che i suoi pensieri siano i nostri pensieri, i suoi sentimenti i nostri, le sue scelte anche le nostre scelte». «E questo è santità, fare come ha fatto Cristo è santità cristiana», l’aggiunta a braccio prima della citazione delle parole di San Paolo: «Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me». «I cristiani sono uomini e donne che si lasciano allargare l’anima con la forza dello Spirito Santo dopo aver ricevuto il corpo e il sangue di Cristo», ha aggiunto il Papa a braccio: «Lasciatevi allargare l’anima! Non queste anime così strette, chiuse, così piccole, egoistiche: anime grandi, con grandi orizzonti! Lasciatevi allargare l’anima con la forza dello Spirito dopo aver ricevuto il corpo e il sangue di Cristo».
“La Messa è come il chicco, il chicco di grano, che poi nella vita ordinaria cresce, cresce e matura nelle opere buone, negli atteggiamenti che ci fanno assomigliare a Gesù” – ha ricordato il Santo Padre, ricorrendo alla metafora evangelica. «Il culto eucaristico fuori della Messa, sia in forma privata che comunitaria, ci aiuta a rimanere in Cristo», infatti «accrescendo la nostra unione a Cristo, l’Eucaristia aggiorna la grazia che lo Spirito ci ha donato nel Battesimo e nella Confermazione, affinché sia credibile la nostra testimonianza cristiana». «Accendendo nei nostri cuori la carità divina, l’Eucaristia ci separa dal peccato», ha aggiunto il Santo Padre: “Quanto più partecipiamo alla vita di Cristo e progrediamo nella sua amicizia, tanto più ci è difficile separarci da lui con il peccato mortale”.
Partecipare all’Eucaristia “impegna nei confronti degli altri, specialmente dei poveri, educandoci a passare dalla carne di Cristo alla carne dei fratelli, in cui egli attende di essere da noi riconosciuto, servito, onorato, amato”. “Portando il tesoro dell’unione con Cristo in vasi di creta, abbiamo continuo bisogno di ritornare al santo altare, fino a quando, in paradiso, gusteremo pienamente la beatitudine del banchetto di nozze dell’Agnello», ha proseguito il Papa invitando a ringraziare Cristo «per il cammino di riscoperta della santa Messa che ci ha donato di compiere insieme, e lasciamoci attrarre con fede rinnovata a questo incontro reale con Gesù, morto e risorto per noi, nostro contemporaneo”. “E che la vita nostra sia sempre fiorita, così, come la Pasqua, con i fiori della speranza, della fede, delle opere buone”, il congedo a braccio: “Che noi troviamo sempre la forza di questo nell’Eucaristia, nell’unione con Gesù. Buona Pasqua a tutti!”.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento