Il virus della violenza - Willy, ucciso a calci e pugni per difendere un amico
Mons. Apicella, Vescovo di Velletri-Segni: "Siamo quotidianamente seduti su una polveriera, che può esplodere improvvisamente e di cui non abbiamo consapevolezza"
Il vescovo di Tivoli e di Palestrina, mons. Mauro Parmeggiani, insieme al parroco di Paliano, don Paolo Ugo Baldo, sono vicini in queste ore e stanno assistendo e accompagnando la famiglia di Willy Monteiro Duarte, il giovane colpito a morte nella notte tra sabato e domenica scorsi a Colleferro nel tentativo di sedare una rissa, per difendere un suo coetaneo.
Il silenzio e la preghiera sono la scelta della diocesi di Palestrina di fronte a una tragedia immensa, che ha colpito una famiglia onesta, che frequenta la parrocchia di Paliano e che ora chiede di vivere questo momento di profondo dolore con riservatezza.
Lo stesso Willy è stato prima acierrino e poi giovanissimo di Azione cattolica ed è cresciuto nell’associazione della sua città.
Al dolore della famiglia della giovane vittima esprime vicinanza anche mons. Vincenzo Apicella, vescovo della diocesi di Velletri-Segni, di cui sono originari i giovani fermati per il delitto e nel cui territorio ricade il comune di Colleferro.
“Che il Signore dia alla famiglia e agli amici la consolazione che solo Lui può dare e illumini le nostre menti e i nostri cuori, perché sappiamo costruire un mondo più umano e fraterno”, scrive mons. Apicella in una preghiera che ha chiesto ai parroci della diocesi di leggere durante le messe di domenica prossima.
“Una giovane vita, spezzata così brutalmente sotto i nostri occhi, grida alla nostra coscienza e non possiamo gettarla con indifferenza alle nostre spalle – prosegue -. Tutti siamo corresponsabili di fronte a una realtà scomoda e inquietante”.
“Da dove provengono i virus della prepotenza, della violenza, della vigliaccheria, del disprezzo della vita, della stupidità che generano queste tragedie – si domanda il vescovo di Velletri – e gettano nella disperazione intere famiglie e comunità? Siamo quotidianamente seduti su una polveriera, che può esplodere improvvisamente e di cui non abbiamo consapevolezza”.
E chiede a famiglia, Chiesa, scuola, istituzioni, media, di essere partecipi “di quella fondamentale e indispensabile opera di civiltà che si chiama educazione e che va rivolta a tutti, anche agli adulti”.
“Willy riposa tra le braccia amorevoli del Padre, ma noi ci sentiamo come Adamo quando seppe che Caino aveva ucciso Abele. Il Signore abbia pietà di noi!”, conclude.
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