Giornata Mondiale della Gioventù: in cammino verso il Giubileo come pellegrini di speranza

È stato diffuso ieri il Messaggio di Papa Francesco per la 39.ma Giornata mondiale della gioventù, domenica 24 novembre, Solennità di Cristo Re.

"Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi" si pone nella dimensione del prossimo Giubileo "Pellegrini di speranza". Nell'Anno Santo, i Giovani saranno a Roma con il Papa dal 25 luglio al 3 agosto. Anche da Genova, a cura della Pastorale Giovanile, partirà un gruppo.

Intanto, domenica 24 novembre nelle Diocesi si vivrà la Giornata Mondiale della Gioventù a livello locale.

Nel suo Messaggio Francesco pone dinnanzi ai giovani le sfide e le urgenze del mondo di oggi: «Viviamo tempi segnati da situazioni drammatiche, che generano disperazione e impediscono di guardare al futuro con animo sereno: la tragedia della guerra, le ingiustizie sociali, le disuguaglianze, la fame, lo sfruttamento dell’essere umano e del creato. Spesso a pagare il prezzo più alto siete proprio voi giovani, che avvertite l’incertezza del futuro e non intravedete sbocchi certi per i vostri sogni, rischiando così di vivere senza speranza».

Nel cammino della vita - dice il Pontefice - la ricerca della felicità è al primo posto. Ma quale felicità? «I traguardi, le conquiste e i successi lungo il percorso, se rimangono solo materiali, dopo un primo momento di soddisfazione ci lasciano ancora affamati, desiderosi di un senso più profondo». La stanchezza del cammino,  alimentata oggi dalla difficoltà a mantenere «certi standard di successo negli studi, nel lavoro, nella vita personale», è un rischio concreto. A ciò si unisce la tendenza, che spesso è una reazione, di tanti giovani a non «sporcarsi le mani», vivendo in uno stato di apatia e insoddisfazione.

Nuovamente, come già aveva fatto in passato rivolgendosi ai giovani, il Papa invita a non stare fermi e a mettersi in cammino. In diverse occasioni Francesco aveva invitato ad alzarsi dal divano per vivere la vita con passione; alla vigilia del Giubileo l'invito è ad essere "pellegrini di speranza": «La speranza vince ogni stanchezza, ogni crisi e ogni ansia, dandoci una motivazione forte per andare avanti, perché essa è un dono che riceviamo da Dio stesso».

La fatica, le stanchezze, le delusioni, gli insuccessi - dice il Papa - ci rendono «nudi con noi stessi e con le domande fondamentali della vita, oltre ogni illusione. E in quel momento, ciascuno di noi può chiedersi: su quali speranze appoggio la mia vita? Sono vere o sono illusioni?». Percepire la paternità di Dio nelle difficoltà pemette di rimettersi in cammino. 

«Cari giovani, l’invito che vi rivolgo è quello di mettervi in cammino, alla scoperta della vita, sulle tracce dell’amore, alla ricerca del volto di Dio. Ma ciò che vi raccomando è questo: mettetevi in viaggio non da meri turisti, ma da pellegrini. Il vostro camminare, cioè, non sia semplicemente un passare per i luoghi della vita in modo superficiale, senza cogliere la bellezza di ciò che incontrate, senza scoprire il senso delle strade percorse, catturando brevi momenti, esperienze fugaci da fissare in un selfie. Il turista fa così. Il pellegrino invece si immerge con tutto sé stesso nei luoghi che incontra, li fa parlare, li fa diventare parte della sua ricerca di felicità. Il pellegrinaggio giubilare, allora, vuole diventare il segno del viaggio interiore che tutti noi siamo chiamati a compiere, per giungere alla mèta finale».

L'appuntamento è a Roma, nel 2025, per l'incontro giubilare, cui Francesco invita tutti coloro che potranno partecipare: «Arrivando alla Basilica di San Pietro a Roma, si attraversa la piazza che è circondata dal colonnato realizzato dal grande architetto e scultore Gian Lorenzo Bernini. Il colonnato, nel suo insieme, appare come un grande abbraccio: sono le due braccia aperte della Chiesa, nostra madre, che accoglie tutti i suoi figli! In questo prossimo Anno Santo della Speranza, invito tutti voi a sperimentare l’abbraccio di Dio misericordioso, a sperimentare il suo perdono». 

Foto Vatican Media/SIR