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Episcopalis Communio: novità dell'esortazione apostolica

Card. Baldisseri: "Rifondazione dell'organismo sinodale"

Episcopalis Communio: novità dell'esortazione apostolica

Di grande opera di rinnovamento dell’organismo sinodale ha parlato il card. Lorenzo Baldisseri per quanto riguarda la costituzione apostolica “Episcopalis Communio” citando Papa Francesco che ha scritto: “Ad animare quest'opera di rinnovamento dev'essere la ferma convinzione che tutti i Pastori sono costituiti per il servizio al Popolo santo di Dio, al quale essi stessi appartengono in virtù del sacramento del Battesimo”. Per i vescovi, si mostra fondamentale mettersi in ascolto del «sensus fidei» del «popolo di Dio», previa “una consultazione quanto più possibile capillare dei fedeli”.

Molti i passaggi innovativi fra cui le “implicazioni ecumeniche” del Sinodo, da cui «anche l'esercizio del primato petrino potrà ricevere maggiore luce». «Il Papa - ha commentato Baldisseri - non sta, da solo, al di sopra della Chiesa; ma dentro di essa come Battezzato tra i Battezzati e dentro il Collegio Episcopale come Vescovo tra i Vescovi, chiamato al contempo - come Successore dell'apostolo Pietro - a guidare la Chiesa di Roma che presiede nell'amore tutte le Chiese».

“Se approvato espressamente dal Romano Pontefice», il documento finale partecipa del magistero ordinario del successore di Pietro”. Ecco una fra le novità contenute nella costituzione apostolica «Episcopalis communio» di Papa Francesco sul Sinodo dei vescovi. «Ricevuta l'approvazione dei membri, il documento finale dell'Assemblea è offerto al Romano Pontefice, che decide della sua pubblicazione», si legge nell'articolo 18 a proposito della conclusione del processo sinodale: «Se approvato espressamente dal Romano Pontefice, il documento finale partecipa del magistero ordinario del successore di Pietro». «Qualora poi il Romano Pontefice abbia concesso all'Assemblea del Sinodo potestà deliberativa - precisa ancora il Papa - il documento finale partecipa del magistero ordinario del successore di Pietro una volta da lui ratificato e promulgato. In questo caso il documento finale viene pubblicato con la firma del Romano Pontefice insieme a quella dei membri». Per quanto riguarda l'approvazione del documento finale, Francesco invita a ricercare «nella misura del possibile l'unanimità morale».

“Secondo il tema e le circostanze, possono essere chiamati all'assemblea del Sinodo anche alcuni altri, che non siano insigniti del munus episcopale, il ruolo dei quali viene determinato di volta in volta dal Romano Pontefice», stabilisce inoltre la Costituzione. “Se lo ritiene opportuno, particolarmente per ragioni di natura ecumenica, il Romano Pontefice può convocare un'Assemblea sinodale secondo altre modalità da lui stesso stabilite», un'altra delle novità del documento. Per quanto riguarda l'apertura del Sinodo ad altri membri che non siano vescovi, Francesco precisa che «occorre considerare in special modo il contributo che può venire da quanti appartengono agli Istituti di vita consacrata e alle Società di vita apostolica”. All'Assemblea del Sinodo possono dunque essere invitati, senza diritto di voto: “esperti, che cooperano con il Segretario Speciale in ragione della loro competenza sul tema dell'Assemblea del Sinodo, ai quali si possono aggiungere alcuni Consultori della Segreteria generale; uditori, che contribuiscono ai lavori assembleari in virtù della loro esperienza e conoscenza; delegati fraterni, che rappresentano le Chiese e le comunità ecclesiali non ancora in piena comunione con la Chiesa cattolica”. “In determinate circostanze – ha indicato Francesco all'art. 12 - possono essere designati, senza diritto di voto, alcuni invitati speciali, cui si riconosce una particolare autorevolezza in riferimento al tema dell'Assemblea del Sinodo”.

“Secondo il tema e le circostanze, la Segreteria generale del Sinodo può avvalersi di una Commissione per l'attuazione, formata da esperti. Questa la novità contenuta nell'art. 21 della Costituzione apostolica, in cui il Papa prende in esame nel dettaglio diverse fasi e compiti del Sinodo dei vescovi: l'avvio, la fase di consultazione del “popolo di Dio”, la convocazione, la fase celebrativa vera e propria e la conclusione. “Per l'approfondimento del tema e la redazione di eventuali documenti previ all'Assemblea del Sinodo, la Segreteria generale del Sinodo dei Vescovi può avvalersi di una Commissione preparatoria, formata da esperti», si ricorda nel documento a proposito della disposizione attuale e vigente. «Nella fase che segue l'Assemblea - stabilisce il Papa nella Costituzione - la Segreteria generale promuove per la propria parte, insieme al Dicastero della Curia Romana competente, l'attuazione degli orientamenti sinodali approvati dal Romano Pontefice”.

 

 

 

Fonte: Sir
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