Da Bari appello del Papa ai popoli e alle Chiese del Mediterraneo
Ferma condanna della guerra e appello per l'accogliwnza dei Migranti
“La guerra è contraria alla ragione”. Dalla basilica di San Nicola a Bari, Papa Francesco nella Messa conclusiva del Convegno Ecclesiale “Mediterraneo, frontiera di pace” domenica 23 febbraio, ha esortato i vescovi del Mediterraneo (era presente anche il Cardinale Angelo Bagnasco) ad “agire come instancabili operatori di pace”, in un’area “insidiata da tanti focolai di instabilità e di guerra, sia nel Medio Oriente, sia in vari Stati del nord Africa, come pure tra diverse etnie o gruppi religiosi e confessionali”.
Papa Francesco ha parlato di guerra definendola “un’autentica follia, perché è folle distruggere case, ponti, fabbriche, ospedali, uccidere persone e annientare risorse anziché costruire relazioni umane ed economiche. È una pazzia alla quale non ci possiamo rassegnare: mai la guerra potrà essere scambiata per normalità o accettata come via ineluttabile per regolare divergenze e interessi contrapposti”. Nella preghiera dell’Angelus il Papa ha lanciato un nuovo appello per la pace in Siria.
Analogamente, il Papa si è concentrato sul tema delle migrazioni del Mediterraneo, che vede coinvolti "fratelli costretti ad abbandonare affetti e patria e ad esporsi a condizioni di estrema precarietà”. “La comunità internazionale si è fermata agli interventi militari, mentre dovrebbe costruire istituzioni che garantiscano uguali opportunità e luoghi nei quali i cittadini abbiano la possibilità di farsi carico del bene comune”, la proposta del Papa, che dice insieme ai suoi confratelli vescovi: “Alziamo la voce per chiedere ai Governi la tutela delle minoranze e della libertà religiosa”. L’invito del Papa è quello di elaborare una teologia dell’accoglienza e del dialogo, che reinterpreti e riproponga l’insegnamento biblico.
Sir
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