Conclusa la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi
La lettera al popolo di Dio e il Documento di sintesi
“A conclusione di questo tratto di cammino che abbiamo percorso, è importante guardare al ‘principio e fondamento’ da cui tutto comincia e ricomincia: amare”. Con queste parole il Santo Padre ha introdotto l’omelia nella S. Messa a conclusione della prima sessione della XVI assemblea del Sinodo, dal 4 al 29 ottobre. Quattro settimane di lavoro, un processo di due anni alle spalle, un anno di approfondimento che ha preso il via e un’altra sessione che si svolgerà a ottobre 2024. La svolta sinodale che Papa Francesco ha chiesto e sta imprimendo alla Chiesa inizia a prendere forma e ancora una volta mostra e spiega che non si tratta di decisioni “a tavolino” o riforme scritte, ma intende un nuovo modo di vivere la Chiesa, di vivere da fratelli, una comunione condivisa che nasce dall’amore che il Signore dona.
«Adorare, infatti, significa riconoscere nella fede che solo Dio è il Signore e che dalla tenerezza del suo amore dipendono le nostre vite, il cammino della Chiesa, le sorti della storia. Lui è il senso del vivere». Il Papa richiama l’attenzione sulla necessità di riscoprire l’adorazione del Signore, la preghiera silenziosa davanti al tabernacolo a Gesù Eucarestia perché solo così è possibile riconoscere l’amore e viverlo nella fraternità e nella comunione. «Essere Chiesa adoratrice e Chiesa del servizio - ha continuato Papa Francesco nell’omelia - che lava i piedi all’umanità ferita, accompagna il cammino dei fragili, dei deboli e degli scartati, va con tenerezza incontro ai più poveri».
Adorare e Servire, due verbi che racchiudono quel binomio del discepolo-missionario che spiegò nell’Evangelii Gaudium e oggi a dieci anni di distanza continua a mostrarne la bellezza del significato.
Qualche giorno prima della chiusura dei lavori, l'assemblea ha inviato una Lettera al popolo di Dio, in cui i Vescovi e i partecipanti hanno sottolineato la necessità che la Chiesa ascolti "i laici, donne e uomini, tutti chiamati alla santità in virtù della loro vocazione battesimale". "La Chiesa ha particolarmente bisogno, per progredire nel discernimento sinodale, di raccogliere ancora di più le parole e l'esperienza dei ministri ordinati: i sacerdoti, primi collaboratori dei vescovi, il cui ministero sacramentale è indispensabile alla vita di tutto il corpo; i diaconi, che attraverso il loro ministero significano la sollecitudine di tutta la Chiesa al servizio dei più vulnerabili. Deve anche lasciarsi interpellare dalla voce profetica della vita consacrata, sentinella vigile delle chiamate dello Spirito. E deve anche essere attenta a coloro che non condividono la sua fede ma cercano la verità, e nei quali è presente e attivo lo Spirito, Lui che da "a tutti la possibilità di venire associati, nel modo che Dio conosce, al mistero pasquale”.
Questa “pausa di approfondimento” che il processo sinodale vive da adesso fino alla prossima assemblea di ottobre 2024, sarà tempo di lavoro proprio per approfondire e dare spazio all’ascolto per comprendere le strade da intraprendere.
Nel documento di sintesi redatto a conclusione di questa prima sessione, sono 20 i capitoli affrontati, ognuno con alcuni punti di convergenza, altri che necessitano di approfondimento e altri punti come proposte.
Non sono decisioni, non sono provvedimenti, ma sintesi di un lavoro di dialogo e preghiera che in queste settimane ha visto i 365 partecipanti impegnati mattina e pomeriggio con desiderio e cura per accompagnare la Chiesa, sentendo la responsabilità di raccogliere tutto il lavoro fatto negli anni precedenti.
«La Parola del Signore viene prima di ogni parola della Chiesa. Le parole dei discepoli, anche quelle di un Sinodo, sono solo un’eco di ciò che Egli stesso dice».
Con queste parole inizia il paragrafo conclusivo del documento di sintesi, a ricordare la centralità della preghiera e dell’ascolto silenzioso dello Spirito Santo.
Oggi il cammino sinodale nelle diocesi prosegue, accompagnerà gli approfondimenti necessari e vedrà affrontate altre tematiche, e sarà un cammino al servizio della Chiesa riscoprendo la pratica dell’adorazione del Signore e impegnandosi nel servizio verso gli ultimi, strada che Papa Francesco ha tracciato e richiamato a gran voce nella Basilica di San Pietro.
(Foto Vatican Media/SIR)
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