Conclusa a Roma la prima Assemblea sinodale della Chiesa italiana
Ascolto, dialogo e partecipazione sono le tre parole chiave del cammino sinodale
Si è conclusa a Roma la prima assemblea sinodale della Chiesa italiana, dal 15 al 17 novembre a San Paolo fuori le mura. L'assemblea è stata aperta dal Card. Matteo Zuppi, Presidente CEI, davanti agli oltre 1.000 delegati dalle Diocesi italiane, chiamati a confrontarsi sui Lineamenti che racchiudono i risultati finora raggiunti.
Il Card. Zuppi nel suo intervento introduttivo - venerdì 15 novembre - ha invitato a continuare quel cammino intrapreso dal Convegno ecclesiale di Firenze nel 2015; il Giubileo 2025 "Pellegrini di speranza" è un invito a "camminare con speranza con tanti italiani e italiane, con tanti credenti magari un po’ spenti o rassegnati. È quello di cui le nostre Chiese hanno bisogno".
Papa Francesco ha fatto pervenire il suo Messaggio ai partecipanti rinnovando l'invito a "continuare a camminare, fare Chiesa insieme ed essere una Chiesa aperta".
Mons. Erio Castellucci, Vescovo di Modena-Nonantola e Presidente del Comitato Nazionale del Cammino sinodale, ha tenuto la relazione principale, in cui ha definito gli orizzonti cui guarda il cammino sinodale: "lo scopo non è tanto di produrre altra carta – per quanto sarà necessario anche questo – ma proseguire nell’esperienza di uno stile, quello sinodale, che già sta diventando prassi nelle nostre Chiese e che ora domanda di potersi consolidare e disporre di strumenti perché diventi anche fatto strutturale".
Al termine dei lavori della prima assemblea - domenica 17 novembre - i partecipanti hanno fatto pervenire un Messaggio a Papa Francesco rinnovandogli sentimenti di gratitudine e vicinanza: "siamo già pronti a rimetterci in cammino verso la Seconda Assemblea sinodale, che vivremo dal 31 marzo al 4 aprile 2025. Ci lasceremo ancora una volta guidare dalla triplice consegna che Lei, Padre Santo, ci ha affidato: “Continuare a camminare, fare Chiesa insieme ed essere una Chiesa aperta".
Mons. Castellucci nel suo "rilancio" alle Diocesi ha sottolineato l'importanza dell'esperienza sinodale prima ancora della produzione di un testo conclusivo dei lavori: "stili e prassi sinodali sono e saranno i frutti più significativi di questo Cammino". Ascolto, dialogo e partecipazione sono le tre parole chiave di questo cammino, che in questi tre anni ha contribuito a sviluppare una "vista più profonda".
L'omelia della celebrazione conclusiva, tenuta dal Card. Zuppi domenica 17 novembre, Giornata Mondiale del Povero, ha messo in luce la necessità del cammino e dell'umiltà: "In questa domenica siamo tutti accolti e aiutati a essere umili, a piegarci sui nostri fratelli più piccoli: non a fare qualcosa, ma a pensarci insieme, come chi ama". "Se camminiamo insieme ai poveri, sapremo camminare tra noi, perché Gesù sarà in mezzo a noi e aiuteremo questa madre (la Chiesa), sempre lieta, che è di tutti, particolarmente dei poveri".
Nel suo "rilancio" alle Diocesi il Card. Zuppi ha invitato a coltivare "il culto del “noi” in una generazione individualista che, alla fine pensa una soluzione con qualcuno che si imponga e risolva tutto, che non costruisce con pazienza".
(Foto Calvarese/SIR)
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