CEI - Messaggio dei Vescovi per il 1° maggio
Il lavoro per la partecipazione e la democrazia
La Conferenza Episcopale Italia ha diffuso oggi il Messaggio per la Festa dei Lavoratori dell'1 maggio. Il tema, in sintonia con la 50ma Settimana Sociale dei Cattolici in programma a luglio a Trieste, è “Il lavoro per la partecipazione e la democrazia”.
Lavorare è fare “con” e “per” è il primo dei punti del Messaggio: "Ognuno partecipa con il proprio lavoro alla grande opera divina del prendersi cura dell’umanità e del Creato. Lavorare quindi non è solo un “fare qualcosa”, ma è sempre agire “con” e “per” gli altri, quasi nutriti da una radice di gratuità che libera il lavoro dall’alienazione ed edifica comunità".
La Settimana Sociale, incentrata sul tema della partecipazione, si allinea con l'Articolo 1 della Costituzione, in virtù del quale la “cosa pubblica” è frutto del lavoro di uomini e di donne che hanno contribuito e continuano ogni giorno a costruire un Paese democratico.
Il lavoro, poi, deve avere il suo riconoscimento e la sua dignità. In particolare, scrivono i Vescovi, "le istituzioni devono assicurare condizioni di lavoro dignitoso per tutti, affinché sia riconosciuta la dignità di ogni persona, si permetta alle famiglie di formarsi e di vivere serenamente, si creino le condizioni perché tutti i territori nazionali godano delle medesime possibilità di sviluppo, soprattutto le aree dove persistono elevati tassi di disoccupazione e di emigrazione".
Inoltre, si legge, "Un lavoro dignitoso esige anche un giusto salario e un adeguato sistema previdenziale, che sono i concreti segnali di giustizia di tutto il sistema socioeconomico"; ai lavoratori spetta il compito di sentirsi corresponsabili "del buon andamento dell’attività produttiva e della crescita del Paese".
Infine, il Cammino sinodale delle Chiese italiane deve continuare nella direzione dell'ascolto dei lavoratori e nel discernimento delle questioni sociali più urgenti.
Ciascuno, in conclusione, "deve essere segno di speranza, soprattutto nei territori che rischiano di essere abbandonati e lasciati senza prospettive di lavoro in futuro, oltre che mettersi in ascolto di quei fratelli e sorelle che chiedono inclusione nella vita democratica del nostro Paese".
Foto Siciliani-Gennari/SIR
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento