In libreria - “Vittoria Giorni e le sue Maestre Pie di Sant’Agata. Pioniere della scuola”
Un volume di Mons. Giulio Venturini ripercorre la vita della fondatrice delle Maestre Pie di Sant'Agata
E’ stato pubblicato da pochi giorni il volume di Mons. Giulio Venturini “Vittoria Giorni e le sue Maestre Pie di Sant’Agata. Pioniere della scuola”.
Riportiamo di seguito la presentazione del libro, curata dallo stesso autore:
1820-2020: bicentenario delle Maestre Pie di Sant’Agata, fondate da Vittoria Giorni.
Un’istituzione che da 200 anni caratterizza il territorio della Bassa Val Bisagno e lo impreziosisce cristianamente e socialmente.
Vittoria: una donna singolare, umile e grande, di complessione fisica cagionevole, ma spiritualmente forte, volitiva, tenace, equilibrata, concreta, indomita di fronte a difficoltà anche drammatiche.
In un’epoca attraversata dall’imperversare di ricorrenti turbolenze belliche, politiche, sociali, religiose, sanitarie.
Una Fondatrice che esordisce sul proscenio, ma poi, come suggeritrice, si cela tra le quinte, da cui spunta appena fugacemente, in momenti cruciali.
Anniversario importante, dunque, non soltanto per la congregazione delle Maestre Pie e per la storia della Chiesa, ma pure per la società civile.
A Vittoria Giorni, infatti, si deve l’istituzione della prima scuola – anzi triplice: scuola per educande, scuola di carità e scuola civica – nel Mandamento di San Martino d’Albaro, Comune di San Fruttuoso, città di Genova.
Un anticipo di 34 anni sulla scuola comunale, comunque anche questa, inizialmente affidata alle Maestre Pie di Sant’Agata: autentiche pioniere dell’educazione e istruzione femminile.
Sulla personalità e la spiritualità di Vittoria Giorni non si dispone di testimonianze; soltanto elementi o indizi tradizionali, non suffragati da esternazioni sue né di altri.
La documentazione, non facilmente reperibile, è scarsa, frammentaria – perché smarrita o distrutta in diverse emergenze – talora inesatta oppure contraddittoria.
Di corrispondenza autografa della Giorni rimane soltanto una brevissima lettera, pochi foglietti con brevi appunti, alcune dediche su libri e qualche firma.
Una sola fotografia, sul letto di morte.
Perciò mai è stato possibile pensare ad una causa di canonizzazione.
La statura morale di Vittoria Giorni è rilevabile e valutabile soltanto dagli avvenimenti, in filigrana. Ed è quanto viene suggerito da queste pagine.
Sono grato ed onorato di aver potuto aderire all’invito, rivoltomi dalle Maestre Pie di Sant’Agata, di delineare questa memoria storica, di cui sono testimone da oltre 60 anni.
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