La parola
stampa

Il Vangelo di domenica 23 giugno

 XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B

Il Vangelo di domenica 23 giugno

Dal Vangelo secondo Marco
Mc 4,35-41

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all'altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com'era, nella barca. C'erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t'importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l'un l'altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

1 - Il mare ‑ Esso è una stupenda creatura di Dio, segno di potenza vivificante, di sconfinata grandezza, di abissale profondità. Proprio come è Dio! Contemplando questa meraviglia della creazione, il nostro sguardo si affaccia sull'infinito di Dio, sull’inesorabile trascorrere e rifluire del tempo, sul fiume delle miserie umane che vengono medicate e restituite a vita nuova, sul pianto e sulle tragedie dell'uomo... La lettura di Giobbe sembra alludere a tutto ciò, quando ricorda che Dio ha fissato un preciso limite al mare della creazione e del male: ‘Fin qui giungerai e non oltre, e qui si infrangerà l'orgoglio delle tue onde’. Questo mare del mondo è anche simbolo di tutto il male, che cerca di travolgere il bene; ma esso si infrange contro la sapiente e misericordiosa Provvidenza divina, che si serve anche del male per realizzare un bene maggiore.

2 - Onde e tempeste ‑ Ascoltando il lento rifrangersi delle onde o l'imprevisto ridestarsi della tempesta, il pensiero corre alla nave o all'umile barca che sale e scende in balìa delle onde. Proprio come la vita dell'uomo! Tempeste del cuore, tempeste della natura, tempeste della storia umana. Ma Cristo è il navigatore che domina il mare e sgrida il vento: ‘Taci, calmati’! La barca di Gesù è un umile legno: l’albero della croce è l’inaffondabile strumento di salvezza, offerto a tutti i naufraghi della vita. E poi la molteplice funzione dell’acqua nella Parola di io: le acque della creazione, le acque del diluvio, le acque del Mar Rosso, le acque del Giordano, l'acqua del costato di Cristo, il bicchiere d’acqua, offerto per amore di Dio ai fratelli...

3 ‑ La sua barca ‑ Sul lago di Tiberiade c’è anche la barca di Pietro, che è sul punto di affondare perché in balìa della tempesta; Gesù intanto è profondamente addormentato a poppa. Gli apostoli lo scuotono: ‘Maestro, non ti importa che andiamo a fondo’? Tornata la calma, Gesù li rimprovera: ‘Perché siete cosi paurosi? Non avete ancora fede’? In questa vicenda, quasi quotidiana nella vita di ogni uomo, c’è la rappresentazione della Chiesa, che naviga nel mare aperto della storia: lotte, discussioni, contestazioni, divisioni, scandali, persecuzioni... Ma c'è il Signore che, pur dormendo, vigila sempre, assicurando alla sua barca l'inaffondabilità. Sapere che siamo sull’unica barca inaffondabile del mondo, non è cosa da poco. Quale altra barca, fatta da mano d’uomo, ci assicura tanto? 

4 - L’altra riva ‑ La vita sulla terra diventa una intrepida navigazione verso l'approdo eterno.  L'invito di Gesù agli apostoli è chiara allusione a far rotta per il Cielo: ‘Passiamo all'altra riva’. Allora cesseranno finalmente le tempeste del tempo e il periodo della prova: saremo nella pace beata di Dio. Ma anche in questa terra c'è un'altra riva, cioè un modo nuovo di vivere: ‘Fratelli, l’amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro’ (S. Paolo). Veramente è un’altra qualità di vita il vivere non più per se stessi, ma per gli altri... Guardiamoci intorno, c’è solo l’imbarazzo della scelta.

5 - Preghiamo - ‘Rendi salda, Signore, la fede del popolo cristiano, perché non ci esaltiamo nel successo, non ci abbattiamo nelle tempeste, ma in ogni evento riconosciamo che tu sei presente e ci accompagni nel cammino della storia’ (Liturgia). Chiediamo anche tanta luce per dare un senso più grande alle prove di ogni giorno, sicuri che Cristo è con noi alla guida del nostro cuore.

Fonte: Il Cittadino
Il Vangelo di domenica 23 giugno
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento