II lettura di domenica 12 dicembre - Gaudete
II Domenica d’Avvento (Anno C)
Fratelli, siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti. La vostra amabilità sia nota a tutti. Il Signore è vicino!
Non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.
La gioia è il leit-motiv della lettera – la più pregnante di affetto e di commozione – che Paolo, attualmente in prigione, invia alla sua comunità di Filippi.
Una Chiesa alla quale l'apostolo è particolarmente legato: tanto che – facendo eccezione alla sua norma personale di non accettare aiuti economici dai suoi neofiti – per tre volte consen-te che i Filippesi gli inviino generose offerte.
Prima di concludere lo scritto l’Apostolo rinnova, pressante, in-sistente, l'invito alla gioia costante.
Gioia “sempre” possibile per chi vive “nel Signore”, innestato in Lui, partecipe e consapevole della sua Grazia.
Gioia che si traduce in affabilità, in amabilità verso tutti e di-venta strada per andare incontro al Signore che viene, che “è vicino”.
Chi vive di Cristo non può che essere nella gioia e contagiarla agli altri: testimonianza ed apostolato della gioia.
Chi vive di Cristo è ottimista, nonostante le “angustie e le necessità”, le sofferenze e le contrarietà.
Il cristiano, il quale tutto rimette a Dio, tutto rapporta alla sua sapiente provvidenza, riceve in corrispettivo la sua pace: la pace bi¬blica, messianica, interiore.
Una osmosi spirituale per cui tutto ciò che è amarezza terrestre, naturale, se permeata dalla vita soprannaturale, diventa motivo di gioia. L'artefice di questa osmosi è Dio.
Gioia e pace che sono straordinarie, sorpassano ogni mo-tivazione puramente umana e, sole, possono soddisfare e premunire, “custodire” il cuore e l'intelligenza.
Per il cristiano, consapevole che “il Signore è vicino” , nulla c’è di disperato nè di disperante. Neppure la cattiveria dell'uomo.
Cristo continua a “venire”: la gioia e la pace sono ancora possibili. Sempre.
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