II Lettura di domenica 11 aprile 2021 - Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo.
II Domenica di Pasqua, della Divina Misericordia (Anno B)
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
1Gv 5,1-6
Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.
In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l'acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità.
L’Apostolo ha appena esortato i cristiani, destinatari della sua lettera: “amiamoci l’un l’altro, perché l’amore è da Dio; chiunque ama è generato da Dio…Dio è amore” (4, 7-8); quindi ha aggiunto: “chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio, che non vede” (4,20).
Sviluppando il pensiero, dichiara che è generato da Dio “chiunque crede che Gesù è il Cristo” : la prima condizione per amare è la conoscenza, cioè la fede in Gesù, Messia, generato ed inviato da Dio.
La fede è il fondamento dell’amore cristiano. E’ mediante la fede che il cristiano viene generato da Dio, quale figlio adottivo (col Battesimo) e così diventa “connaturale” agli altri figli, tutti ugualmente generati dallo stesso Padre: “chi ama colui che ha generato [cioè il Padre], ama anche chi da lui è stato generato [tutti i figli]”.
Non può esserci vero amore di Dio, senza amore verso i fratelli, né amore vero verso i fratelli, senza amore di Dio. I due amori non si escludono, ma si integrano. Indissolubilmente.
E l’amore verso i fratelli – argomenta Giovanni – si concretizza nell’osservanza dei comandamenti di Dio, poiché l’amore verso Dio stesso “consiste nell’osservare i suoi comandamenti” . I comandamenti infatti offrono i criteri per attuare l’amore di Dio e l’amore del prossimo. E’ lo scopo per cui Dio li ha donati all’uomo.
Considerati, allora, in questa prospettiva di amore vissuto – l’unica vera – i comandamenti “non sono gravosi” .
Dio, il quale “è amore” non può voler opprimere gli amati figli. I figli, consapevoli di tale amore, compiono con gioia quanto viene loro proposto per il loro bene, individuale e sociale.
I comandamenti diventano gravosi soltanto quando la loro osservanza non è motivata dalla fede e dall’amore.
La vittoria sul mondo – “il mondo” che, nella concettualità giovannea, si oppone a Dio – è data da chi e da ciò che è “nato da Dio” , mediante la fede.
La fede soltanto – che fonda l’amore a Dio e ai fratelli – “ha sconfitto il mondo”, già in Gesù Cristo e continuerà a sconfiggerlo in chi “crede che Gesù è il Figlio di Dio”: perché è Lui che ha portato “acqua e sangue”, cioè Battesimo ed Eucaristia, i sacramenti della fede e dell’amore redentivo. E da Battesimo ed Eucaristia, infatti che l’uomo può trarre sostegno efficace, per amare Dio e i fratelli, attraverso l’osservanza gioiosa dei comandamenti.
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