Famiglia, da aiutare e promuovere
Intervista ad Enrico Grasso, Presidente del Forum Ligure Associazioni Familiari
Il Forum delle Famiglie Nazionale ha organizzato lo scorso 14 maggio a Roma gli Stati Generali della Natalità, una giornata di riflessione sull’inverno demografico che sta attraversando l’Italia, nel tentativo di fare proposte concrete per immaginare un calo di tendenza e per agevolare le famiglie che hanno scelto di avere figli.
Ne abbiamo parlato con Enrico Grasso, Presidente del Forum Ligure delle Associazioni Familiari.
Il Forum Famiglie ha recentemente organizzato a Roma gli “Stati Generali della natalità” cui ha partecipato anche Papa Francesco. E’ intervenuto anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi. E’ stata una grande occasione per porre al centro dell’attenzione le tematiche legate alla famiglia, e per parlare in particolare della questione demografica, con la natalità a picco nel nostro Paese. Cosa è emerso nel corso dei lavori?
E’ stato un evento che, a mio modo di vedere, ha portato alla ribalta il tema più attuale, quello della natalità. Gli Stati generali hanno avuto il duplice scopo di evidenziare l’aspetto culturale legato alla decisione di “metter su famiglia”, e di rendere ancora più evidenti le derive preoccupanti che questo calo della natalità porterà su tanti aspetti della vita della nazione, dalla previdenza, alla sanità, all’educazione.
Da tempo il Forum Famiglie richiama la politica sull’Assegno Unico. Dopo diversi stop, pare che con il 2022 il provvedimento andrà finalmente in porto. Quanto è importante questa misura per le famiglie italiane? Può essere un incentivo alla natalità? Ci sono secondo lei modifiche da proporre al Governo?
L’assegno unico universale si rivolge a tutte le famiglie, a prescindere dalla condizione economica. Questo provvedimento valorizza la famiglia che decide di avere figli. Una grande novità è rappresentata dal fatto che anche i lavoratori autonomi posso avere accesso all’assegno, che viene modulato in base al carico familiare.
Anche in questo caso c’è da considerare l’aspetto culturale che sottintende: avere una famiglia con figli porta un carico economico assai diverso rispetto alla famiglia formata da una coppia. C’è anche l’aspetto legato alle responsabilità legate ai figli, alla loro educazione e crescita.
Il Presidente Draghi ha evidenziato che “casa, lavoro e servizi” sono le tre parole chiave per facilitare e incentivare la creazione di nuovi nuclei familiari.
Non è dunque solo rimodulando gli incentivi economici che si può invertire la rotta del calo demografico.
La pandemia in atto ha pesato sull’economia di tante famiglie italiane. Dai dati raccolti da Caritas Italiana nell’ultima rilevazione da settembre 2020 a marzo 2021, emerge un aumento netto dei cosiddetti nuovi poveri, ossia di coloro che non si erano mai rivolti ai servizi di assistenza, per la maggior parte italiani. Al precariato lavorativo e abitativo di tanti nuclei familiari si associano anche i dati allarmanti della povertà educativa e dell’abbandono scolastico, oltre ad un aumento del disagio psico-sociale dei giovani. Cosa avete rilevato a tal proposito come Forum Famiglie?
I dati Caritas sono allarmanti, ma prevedibili. Il momento contingente della pandemia ha portato molte famiglie a perdere l’unico reddito a disposizione, a prescindere dai ristori erogati.
Di fronte a questa emergenza, anche il Forum, con la campagna “Un euro a famiglia”, ha provato a fare la sua parte e a mettere a disposizione delle famiglie in difficoltà degli aiuti economici. E’ stato anche un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica e lo Stato.
Ultimamente non si può più parlare solo di precarietà economica; le famiglie si sono trovate a gestire la grande questione dell’accudimento dei figli in questo anno così complesso.
La forbice in questo caso è molto netta: chi ha avuto la possibilità di frequentare a distanza la scuola attraverso gli strumenti digitali, ha potuto completare questo anno scolastico rimanendo al passo, molti altri hanno dovuto rinunciare.
Discorso a parte per le famiglie con figli con disabilità o disagio psichico: i servizi sospesi hanno fatto sì che molte persone fossero letteralmente abbandonate.
Gli stessi anziani si sono trovati isolati: l’albafetizzazione informatica è stata discriminante per molti. Nelle RSA poi si è giocata la partita più tragica.
Quali provvedimenti secondo lei dovrebbero essere introdotti, a livello politico, per contenere le pesanti conseguenze della pandemia sulle famiglie italiane?
In primo luogo fare tesoro dell’esperienza vissuta. Si è scoperto per esempio che molte attività potevano essere svolte anche da casa.
Ma lo smart-working in realtà mira a far raggiungere gli stessi obiettivi a prescindere dal tempo dedicato al lavoro. C’è ancora molto da scoprire in questo senso, anche nell’ottica dell’utilizzo del tempo. Oggi sulle nuove famiglie pesa molto la necessità che entrambi i genitori lavorino: la flessibilità, il part-time, gli incentivi, sono tutti obiettivi su cui c’è ancora molto da fare.
Fra tante ombre, una luce emerge dall’indagine svolta dal Forum Famiglie con Sfera dal titolo ‘Le famiglie e l’emergenza Covid-19: una fotografia attuale’: sembra infatti che il lockdown prolungato abbia rinsaldato i legami familiari e ne abbia fatto riscoprire l’importanza, anche a motivo delle distanze e dell’impossibilità di incontrarsi…
Sicuramente è venuto meno tutto quello che si dava per scontato: e così nella pandemia il potersi incontrare è diventato improvvisamente fondamentale.
Tutte le relazioni umane sono state interrotte, non solo quelle familiari: questo ha avuto ripercussioni senz’altro psicologiche su molti, ma ha acceso nuovamente i riflettori sulla necessità, per l’uomo, di vivere una vita sociale, fatta di relazioni e di affetti.
Forse si stava andando verso un modo di vivere più “individuale”, ma puntato al ribasso. D’ora in avanti si deve invertire questa tendenza.
Come Forum Famiglie della Liguria, in occasione delle ultime elezioni regionali, avete sottoposto ai candidati una serie di proposte per valorizzare la famiglia e porla al centro della politica regionale. A che punto siamo?
In occasione delle elezioni il Forum fa sempre questa serie di proposte, tradotte in un manifesto.
Alcuni candidati lo sottoscrivono. Attualmente abbiamo individuato negli assessori regionali Ilaria Cavo e Simona Ferro i nostri interlocutori, a motivo delle loro deleghe.
Abbiamo recentemente incontrato l’Assessore Ferro: da questo incontro è nato l’impegno di interpellare il Forum in occasione di interventi legislativi attinenti la famiglia. E’ stato preso anche l’impegno di ricostituita la Consulta regionale della Famiglia, organo istituzionale di cui il Forum Ligure è membro di diritto.
A breve è in programma un incontro anche con l’Assessore Cavo.
La Commissione Regionale di Pastorale familiare ha da poco realizzato il sussidio “Le 50 parole dell’amore”, che presenta le parole chiave del testo dell’Amoris Laetitia di Papa Francesco: un contributo a tutte le famiglie in un momento ancora di difficoltà e isolamento. Quanto è importante ritornare alla condivisione, anche su questi argomenti?
A cinque anni dall’Enciclica, questo Sussidio rappresenta un nuovo strumento per riscoprirla e rileggerla. E’ un approccio diverso ad un documento che parla non solo della famiglia, ma anche dell’amore di Dio, della vocazione di ciascuno alla generatività. Ciascuno di noi ha fatto parte di una famiglia, e nessuno di noi ha potuto fare a meno di una famiglia.
Dal testo del Papa si possono trarre spunti decisivi per riscoprire la bellezza di “buttare il cuore oltre l’ostacolo” da parte di quei giovani che sono magari intimoriti all’idea, con le difficoltà di oggi, di crearsi una famiglia propria.
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