Essere Chiesa oggi a Genova
Dopo la tragedia del crollo del Viadotto, la Diocesi si mobilita per aiutare gli sfollati
Il testo integrale dell'editoriale firmato da Mons. Silvio Grilli sul numero de Il Cittadino in uscita dopo la consueta pausa estiva e dopo i tragici fatti del 14 agosto a Genova.
Con questo numero Il Cittadino ritorna ai lettori per accompagnare il cammino della Chiesa diocesana, della quale abbiamo dato riscontro nel mese d'agosto attraverso il sito del settimanale, quello della Diocesi, i social e con comunicati.
Ritorniamo ai lettori anche nella versione cartacea per dare maggiormente conto di quanto accaduto nel drammatico mese appena terminato e soprattutto per sostenere quanto di buono sarà doveroso compiere da parte della Chiesa e della società civile a Genova oggi e domani.
Chiesa e società non viaggiano su rette parallele che mai s'incontrano. Il loro cammino s'intreccia negli avvenimenti lieti e tristi attraverso il dialogo e l'aiuto concreto. Questo è avvenuto in particolare nel mese di agosto in seguito al crollo del Ponte Morandi che ha sconvolto gli animi e la vita dei genovesi con i 43 morti, il dolore dei Ioro familiari, i disagi degli sfollati, i danni economici e con l'urgenza di ricostruire cuori e opere.
Di fronte a tanta tragedia anche la comunità ecclesiale ha concentrato su di essa la sua attenzione e il suo impegno. Ne diamo ampia relazione su queste pagine, dalle quali si evince come il ruolo della Chiesa in tali sconvolgimenti sia stato e ancora dovrà essere quello della preghiera, del conforto spirituale, della partecipazione, dell'affetto, della solidarietà morale e materiale, della vigilanza, dell'incoraggiamento e dello sprone.
Se ne sono fatti carico innanzitutto l'Arcivescovo, ma anche tanti tra clero e laici, ciascuno secondo le proprie responsabilità e possibilità.
Pensavamo, in redazione, di iniziare a settembre il nostro ruolo di comunicatori riportando l'ordinario cammino pastorale della Diocesi che quest'anno ha per tema "L'Eucaristia, sorgente di vita cristiana", un tema illustrato da Mons. Marco Doldi, Vicario Generale, a tutta prima pagina nell'ultimo numero prima della pausa estiva.
Il crollo del Morandi ora ci spiazza e ci interpella: che cosa dire e che cosa fare? Insieme alla messa in pratica dell'annunciato programma pastorale, dovremo avere ben presente la relazione tra l'Eucaristia e il momento che stiamo vivendo. L'Eucaristia spinge ad impegnarsi nella vita sociale, perché è fermento di vita nuova; rende le relazioni più fraterne; abbatte i muri tra le persone e aiuta costruire ponti e strade di comunicazione. Perché l'Eucaristia è Cristo in Persona. Egli è il Ponte tra Dio e gli uomini.
Compito pertanto della Chiesa che è in Genova è quello di farsi carico della missione di Cristo con particolare generosità soprattutto in questo ennesimo e doloroso frangente della nostra storia.
* Direttore de Il Cittadino
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