Papa Francesco ha ricevuto in udienza la Federazione Settimanali Cattolici
Il ruolo dei settimanali cattolici è quello di veicolare "una visione umana e una visione cristiana volta a formare le menti e i cuori"
Questa mattina Papa Francesco ha ricevuto in udienza le delegazioni della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc), dell’Unione Stampa periodica italiana (Uspi), dell’Associazione Corallo e dell’Associazione Aiart – Cittadini mediali.
"Il vostro radicamento capillare testimonia il desiderio di raggiungere le persone con attenzione e vicinanza, con umanità. Anzi, direi che ben rappresentate quella geografia umana che anima il territorio italiano”, ha detto il Papa, riferendosi alle realtà dell'informazione locale rappresentate.
Il Papa ha indicato tre sentieri che devono percorrere gli operatori della comunicazione: formazione, tutela e testimonianza; quindi, il Pontefice ha invitato a usare prudenza e semplicità: "due ingredienti educativi basilari per orientarsi nella complessità di oggi, specialmente del web, dov’è necessario non essere ingenui e, allo stesso tempo, non cedere alla tentazione di seminare rabbia e odio. La prudenza, vissuta con semplicità d’animo, è quella virtù che aiuta a vedere lontano, che porta ad agire con “previsione”, con lungimiranza. E non ci sono corsi per avere prudenza, non si studia per avere prudenza. La prudenza si esercita, si vive, è un atteggiamento che nasce insieme dal cuore e dalla mente, e poi si sviluppa. La prudenza, vissuta con semplicità d'animo, sempre ci aiuta ad avere lungimiranza".
Il ruolo dei settimanali cattolici - ha detto il Papa - è quello di veicolare "una visione umana e una visione cristiana volta a formare le menti e i cuori, perché non si lascino deformare dalle parole urlate o da cronache che, passando con curiosità morbosa dal nero al rosa, trascurano la limpidità del bianco". Non la notizia o lo scoop fini a se stessi, dunque, ma un lavoro giornalistico che sappia promuovere una "ecologia della comunicazione", mettendo in luce storie e persone in carne ed ossa.
Infine, il Papa ha invitato a percorrere il sentiero della testimonianza, citando l'esempio del Beato Carlo Acutis: "La testimonianza è profezia, è creatività, che libera e spinge a rimboccarsi le maniche, a uscire dalle proprie zone di tranquillità per rischiare. Sì, la fedeltà al Vangelo postula la capacità di rischiare nel bene. E di andare controcorrente: di parlare di fraternità in un mondo individualista; di pace in un mondo in guerra; di attenzione ai poveri in un mondo insofferente e indifferente. Ma questo si può fare credibilmente solo se prima si testimonia ciò di cui si parla".
(Foto Vatican Media/SIR)
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