Messaggio del Card. Angelo Bagnasco al Congresso Europeo sulle Vocazioni
In corso di svolgimento a Tirana, il Congresso si conclude venerdì 3 marzo
“Gli uomini non hanno bisogno delle doti umane dei pastori, ma piuttosto della calda amicizia di Dio che deve abitare in noi”, è quanto ha scritto il Cardinale Angelo Bagnasco, Arcivescovo di Genova e Presidente del CCEE, in un messaggio fatto pervenire ai partecipanti al Congresso Europeo dei delegati nazionali per la pastorale vocazionale in corso a Tirana.
Ricordando la situazione delle vocazioni in Europa dove si constata “una certa diminuzione di vocazioni al Sacerdozio e alla vita religiosa”, il Presidente del CCEE ha invitato gli oltre cinquanta partecipanti a “pensare alle mutazioni in atto, per adeguare la nostra pastorale tenendo fermi i pilastri della vocazione, della formazione, della missione sacerdotale e della missione dei religiosi e religiose”.
Ai delegati nazionali delle Conferenze Episcopali riuniti per scambiare intorno alle proposte vocazionali messe in campo dalle rispettive Conferenze episcopali e fare il punto sul documento vaticano In Verbo Tuo*, il Cardinale ha ricordato come la diminuzione delle vocazioni non è un affare di pochi addetti ai lavori ma “rappresenta una sfida anche per l’intera comunità cristiana”.
E allora cosa fare? Per il Presidente del CCEE “il primo modo per reagire alla sfida è – insieme alla preghiera più intensa – una riscoperta della preziosità insostituibile del Sacerdozio, della sua bellezza, del suo fascino”.
L’incontro è promosso dalla sezione Vocazioni-EVS (European Vocations Service), guidata dal vescovo di Como, Mons. Oscar Cantoni, della Commissione Giovani del CCEE, presieduta dall’Arcivescovo di Lussemburgo, Mons. Jean-Claude Hollerich. La riunione si svolge a Tirana su invito di Mons. Ottavio Vitale, Vescovo di Lehzë e responsabile per la pastorale vocazionale della Conferenza Episcopale Albanese.
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