Cultura
stampa

Catechesi nell'arte. Gli affreschi del Santuario della Guardia

Nelle decorazioni il legame fra la Madonna e Genova

Catechesi nell'arte. Gli affreschi del Santuario della Guardia

Il 29 agosto ricorre la solennità di Nostra Signora della Guardia, devozione che ha portato all’erezione del grande santuario sul Monte Figogna e a tanti altri centri di culto a Lei dedicati. Nell’ambito del nostro percorso di catechesi con l’arte in questo numero ci dedicheremo a come l’arte abbia saputo interpretare il messaggio della Vergine lasciato al Beato Pareto.

Nella decorazione delle volte e della cupola sono illustrati momenti della vita della Madonna e alcune tematiche legate alla devozione mariana, prima fra tutte la profonda integrazione tra la vita religiosa e civile di Genova e il santuario del monte Figogna. Genova compare infatti nello sfondo del grande affresco di Antonio Giuseppe Santagata, come se il santuario fosse il punto focale di osservazione, con gli elementi che caratterizzano la città: l’insenatura del porto, la Lanterna, la Cattedrale, il veliero oltre lo sfondo del monte Gazzo, un ponte a diverse arcate in primo piano a rappresentare la Val Polcevera. Il santuario è raffigurato a metà strada, sulla sinistra, perciò sul versante montuoso opposto a quello della giusta collocazione geografica, quasi una sentinella alle porte della città.

Il tema della protezione e della riconoscenza della città è ancora presente negli affreschi ai lati del rosone della facciata: a destra l’immagine venerata è conforto per gli ammalati; a sinistra la Vergine riceve l’omaggio della città per mano del suo arcivescovo. Anche il grande affresco della cupola sintetizza lo stretto legame tra la città e il «suo» santuario, a partire dai Santi della Chiesa e della tradizione genovese, dipinti nello spazio superiore, in una specie di «mistica rosa» a far da corona al gruppo della Madonna della Guardia sorretta da un volo di angeli, fino alle scene dell’anello inferiore, che ci riportano sulla terra, dove si susseguono episodi legati alla vicenda secolare del Santuario. Particolarmente significativo appare, il gruppo sul lato sinistro dell’altare, al centro dell’affresco, che rappresenta Cristoforo Colombo mentre pone a fondamento del suo progetto di navigazione verso il nuovo mondo la protezione della Madonna della Guardia. Appena entrati in chiesa l’attenzione si concentra spontaneamente sull’altare, ma è alzando lo sguardo verso la volta della navata centrale che si rimane senza fiato. Nonostante la sua formazione presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova sia stata tardiva, l’abilità dell’artista Antonio Giuseppe Santagata è davvero notevole. Il gigantesco affresco, colorato con toni vivaci, è dinamico e travolgente, tanto che solo in un secondo momento ci si accorge della varietà di scene che vi sono rappresentate.

L’episodio centrale, l’Apparizione della Madonna al contadino Benedetto Pareto, si colloca tra la Visitazione e l’Incoronazione di Maria nella gloria degli angeli ed è racchiuso – anche idealmente – tra le otto vele delle finestre, che illustrano vari momenti della vita della Vergine accompagnati da frasi dell’Ave Maria. L’intero affresco, realizzato tra il 1963 e il 1966, ha una profonda chiave di lettura simbolica, frutto della sensibilità dell’artista e delle indicazioni del cardinale Giuseppe Siri. Il grandioso affresco della volta centrale, che copre 370 metri di superficie, va letto in una prospettiva simbolica unitaria: l’apparizione a Benedetto Pareto è il fulcro di due momenti fondamentali della vita della Vergine e viene collocato (sono parole dell’autore) «tra la ‘Visitazione’, che è stato il primo gesto compiuto dalla S. Vergine in quanto futura madre di Gesù e ‘l’Incoronazione’, conclusione celeste della Sua Mirabile e Santa vita terrena».

Il tutto è come legato e racchiuso tra gli episodi della vita terrena della Madonna, scandita sui versetti dell’Ave Maria. Il grandioso affresco della cupola è come ripartito in due cerchi concentrici. In quello superiore, dipinto a colori luminosi e chiari, è raffigurata l’immagine della Madonna della Guardia sorretta dagli angeli e circondata dai santi della Chiesa genovese: Lorenzo, Giovanni Battista, Caterina, Siro, Rocco, il Padre Santo; nel cerchio inferiore è sviluppato il tema della presenza della Madonna della Guardia nella vita della città di Genova, in particolare nella spedizione di Colombo verso le terre del nuovo mondo (l’artista ha evidentemente accolto la tesi della retrodatazione dell’apparizione a qualche anno prima) e gli episodi salienti della vicenda storica del santuario. Nei pennacchi della cupola sono rappresentati i Santi Bernardo, Giovanni Damasceno, Cirillo ed Efrem: sono i Dottori della Chiesa che più di altri hanno esaltato il mistero dell’incarnazione di Dio nel seno verginale di Maria. Infine l’abside: al centro dell’arco l’Incoronazione della‘ Vergine, nel riquadro centrale del catino l’Immacolata; ai lati l’Annuncio a Maria e Maria ai piedi della Croce.

Oltre il transetto, si arriva davanti all’altare maggiore, benedetto dal Cardinal Boetto nel 1940, in occasione del 450º anniversario dell’Apparizione e del cinquantenario del nuovo tempio, dietro il quale s’innalza la grandiosa nicchia in marmo sormontata da angeli e dallo stemma della città di Genova, di Antonio Ricchini, dove è conservata l’immagine della Madonna della Guardia, scolpita da Antonio Canepa nel 1894.

Ilaria Brigati

Fonte: Il Cittadino
Catechesi nell'arte. Gli affreschi del Santuario della Guardia
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti)

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento