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Catechesi nell'arte - L'Esaltazione della Croce

È il simbolo per antonomasia della religione cristiana

Catechesi nell'arte - L'Esaltazione della Croce

Il 14 settembre la Chiesa ricorda l’Esaltazione della Santa Croce. Proponiamo in questo articolo un excursus storico e artistico sul simbolo della religione cristiana.

La croce cristiana è una rappresentazione stilizzata dello strumento usato dai romani per l'esecuzione capitale tramite crocifissione, il supplizio che secondo i vangeli e la tradizione cristiana venne inflitto a Gesù Cristo; è il simbolo cristiano più diffuso e riconosciuto.
Per i cristiani la croce costituisce un ricordo della passione, morte e risurrezione di Gesù, fasi inseparabili di una sola vicenda. Perciò la croce è principalmente un simbolo di speranza e di "negazione delle immagini sbagliate di Dio" ed è un ricordo dell'invito evangelico a imitare Gesù in tutto e per tutto, accettando pazientemente anche la sofferenza.
La Crocifissione rappresenta il simbolo per antonomasia della religione cristiana: essa occupa un posto centrale nella produzione dell'arte sacra.
L'analisi della iconografia della Crocifissione mostra la varietà di sistemi di senso attribuiti alla sofferenza ed alla morte di Cristo ed alla promessa di salvezza per gli uomini.
Il materiale iconografico che ha per oggetto la Crocifissione va dalle prime incerte incisioni del segno della Croce che troviamo nelle catacombe, alle espressioni più alte della raffigurazioni della Crocifissione di Gesù che troviamo nell'arte sacra di tutti i secoli.
Nel V secolo è possibile vedere non solo il simbolo della croce, ma anche i primi esempi di rappresentazione della Crocifissione, con la figura del Redentore in mezzo ai ladroni, mostrata alla pietà dei fedeli.
Esempio famoso di Crocifissione risalente a tale periodo è quella intagliata, assieme ad altre scene bibliche, nel legno dell'antica porta della Basilica di Santa Sabina sull'Aventino, che mostra Gesù con le braccia distese, tra i due ladroni, con occhi aperti, senza nimbo e senza croce.
Il Crocifisso si affermò in seguito sempre più come icona per antonomasia della fede in Cristo, sia che tale affermazione avvenga nei maestosi crocifissi lignei (che in antico erano dipinti) oppure nei grandi crocifissi in lamina di argento posti nelle cattedrali.
Nell'Italia centrale del XII secolo nacque la tradizione delle croci dipinte, destinate ad essere appese nell'arco trionfale delle chiese o al di sopra dell'iconostasi, ovvero la struttura che separava la navata adibita ai laici dal presbiterio adibito al clero; le tavole venivano dipinte direttamente su legno, oppure su fogli di pergamena o cuoio, successivamente incollati sul supporto ligneo sagomato a forma di croce. In esse il Cristo è in posizione frontale con la testa eretta e gli occhi aperti, vivo sulla croce e ritratto come trionfatore sulla morte (Christus triumphans), attorniato da scene tratte dalla Passione.
Tra gli esempi più antichi di Crocifisso triumphans si annoverano la croce firmata da Alberto Sotio nel Duomo di Spoleto, la Croce di Mastro Guglielmo nel Duomo di Sarzana, la croce di San Damiano nella chiesa di Santa Chiara ad Assisi (nella foto), la croce di un anonimo maestro pisano nel Museo Nazionale di San Matteo a Pisa e il crocifisso della Cattedrale di Santa Croce a Forlì. All'apice della croce si trova la cimasa, i due allargamenti laterali dei bracci orizzontali sono denominati terminali, lo scomparto è uno dei due allargamenti laterale del tabellone, infine il piedicroce è l'allargamento posto all'estremo inferiore.
Agli inizi del XIII secolo compare una nuova tipologia, quella del Christus patiens d'ispirazione bizantina, la cui diffusione fu facilitata dalla coeva predicazione francescana.
Il Cristo sofferente ha la testa reclinata sulla spalla e gli occhi chiusi e il corpo incurvato in uno spasimo di dolore, coi fianchi cinti dal perizonium.
Uno dei primi a recepire questa novità iconografica fu Giunta Pisano, del quale restano tre crocifissi firmati e uno attribuitogli dalla critica, tra cui il Crocifisso della Basilica di San Domenico a Bologna, dove il corpo del Cristo è inarcato a sinistra, invadendo il tabellone laterale, da cui spariscono le scene della Passione.

Ilaria Brigati

Foto: www.assisisantachiara.it

Fonte: Il Cittadino
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