Sinodo: essere “Chiesa in uscita” per raggiungere i giovani
Proseguono i lavori del Sinodo nelle Congregazioni in Vaticano
Il tema dell’ascolto ritorna continuamente nelle sedute delle Congregazioni del Sinodo sui giovani: c’è la necessità di ascoltarli nel mondo digitale. Ma c’è anche il bisogno di guardare al volto positivo della gioventù, portatrice di grandi risorse umane e spirituali, quali l’amicizia, la solidarietà, il volontariato, l’autenticità nella testimonianza, la richiesta di coerenza rivolta alla società civile, l’appello ad una Chiesa più gioiosa ed evangelica.
I giovani cercano, dunque, l’ascolto di un adulto, che dedichi loro del tempo, li accolga con empatia e rispetto, non li giudichi e li accompagni nel discernimento, anche vocazionale.
I Padri Sinodali ricordano, poi, l’importanza di rivitalizzare la Messa, le preghiere quotidiane, i sacramenti, che rappresentano un modo per attrarre i giovani, renderli parte attiva della vita della Chiesa, favorendo il loro protagonismo. Nelle celebrazioni liturgiche, quindi, l’attenzione dovrebbe essere posta all’utilizzo più coinvolgente della musica, così come alla catechesi e alle omelie
I Pastori non devono limitarsi ad aspettare i giovani nelle parrocchie: la vera sfida è quella di essere “Chiesa in uscita” per raggiungere i ragazzi là dove sono.
Centrale anche il richiamo all’alleanza Chiesa-famiglia: primo educatore dei ragazzi, soprattutto nell’accompagnamento verso l’età adulta, il nucleo familiare basato sul matrimonio cristiano va oggi rivalutato.
Dal Sinodo arriva anche un appello in favore dell’accoglienza di profughi e migranti, spesso giovani, la cui dignità viene così frequentemente violata. La parola-chiave è solidarietà, richiamano i presuli, affinché i giovani profughi si sentano realmente accolti e integrati. L’accento del Sinodo è anche sulla necessità di operare affinché i popoli non siano costretti a migrare, ma possano restare nei loro Paesi d’origine.
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