Associazioni cattoliche: no alla modifica della Legge 185/90
Regola l’export delle armi italiane e rischia di essere svuotata nei suoi contenuti

«Signori Deputati, signori Senatori: fermatevi! Vogliamo unire la nostra voce a quella di tante donne e uomini, coordinamenti di molti movimenti e associazioni, come Rete Italiana Pace e Disarmo che ha rilanciato l’appello Basta favori ai mercanti di armi! Fermiamo lo svuotamento della Legge 185/90. Da tempo chiediamo di non stravolgere la legge 185 che regola l’export delle armi italiane. Proprio l’anno scorso in questi giorni eravamo a Roma per ricordare L’impegno dei cattolici a favore della legge 185/90. Un appello alla coscienza dei Parlamentari contro il falso realismo della guerra».
Comincia così la lettera inviata il 7 febbraio scorso a deputati e senatori da Azione Cattolica Italiana, ACLI, Associazione Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia, Movimento Pax Christi Italia e AGesci per dire no alla modifica della Legge 185/90, che regola l’export delle armi italiane.
Si svolgono in questi giorni i lavori intorno al disegno di legge che intende apportare modifiche alla 185/90. «Il disegno di legge che oggi state discutendo intende: limitare l’applicazione dei divieti sulle esportazioni di armamenti; ridurre al minimo l’informazione al parlamento e alla società civile; e, soprattutto, limitare le informazioni contenute dalla Relazione governativa annuale, cancellando la documentazione riguardo alle operazioni svolte dagli istituti di credito circa l’import e l’export di armi e dei sistemi militari italiani».
«Vi chiediamo, vi supplichiamo - scrivono in conclusione le associazioni firmatarie - non svuotate la legge 185/90 nel suo profondo significato. Vi chiediamo di ricordare e custodire il lavoro della società civile che ha portato all’approvazione di questa legge che attua i principi costituzionali. Ve lo chiediamo in nome della comune umanità che ripudia la guerra».
Foto: azionecattolica.it
La legge 185/90 è da considerarsi una grande conquista della società civile italiana che ha visto parte dell’associazionismo cristiano impegnato in prima fila nella campagna Contro i mercanti di morte.
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